Sunday 6 April 2014

L'Acero campestre (Acer campestre L.) è un piccolo albero (di norma 7-12 m) diffuso in Europa e Asia. In Italiano viene anche chiamata loppo o testucchio. In Italia è molto comune nei boschi di latifoglie mesofile, insieme alle querce caducifoglie dal livello del mare fino all'inizio della faggeta.
Questo è il LOGO del NEW FRONTIERS CLUB da quando si è trasferito in campagna a San Michele al Tagliamento nel Veneto Orientale, vicino al fiume Tagliamento ad una ventina di chilometri dalla sua foce e dal mare Adriatico.

L'Acero campestre (Acer campestre L.) è un piccolo albero (di norma 7-12 m) diffuso in Europa e Asia

Perché scegliere come logo l'ACERO? 
Perché l'idea del parco nasce con il primo albero piantato 25 anni fa vicino alla casa rurale del terreno di proprietà. Era solo un alberello di 20 cm preso in Garfagnana da un terreno destinato ad una costruzione. Era stato disotterrato ed aveva le radici nude e all'aria. Pensammo di non lasciarlo morire lì e si portò a San Michele al Tagliamento e si trapiantò vicino alla casa.  Da quell'albero ogni anno sono caduti i semi nel terreno e si sono riprodotti ad oggi una ventina di alberi di diversa taglia. Tutti nati spontanei e ripiantanti nel parco. Quindi tutti alberi rigorosamente autoctoni. Inoltre sono in attesa di essere trapiantati a novembre altri quindici individuati e lasciati a dimora per l'estate. 

Così abbiamo cominciato a sviluppare il Parco che abbiamo ricavato riconvertendo circa un ettaro di terreno agricolo pesantemente sfruttato e avvelenato da diserbanti e fertilizzanti rivoltando la terra e lasciandola per un anno che ritrovasse la sua biodiversità. E stato così che abbiamo impostato il nostro pensiero ambientalista ed ecologico alla salvaguardia della flora autoctona delle zone rurali per la riconversione dei campi a Zona Naturale per la ripopolazione degli insetti ed altri animali ormai scomparsi dal ciclo biologico.

Infatti, a distanza di 6 anni stiamo ancora aspettando che ritornino le farfalle, le api (quasi estinte da queste parti) i calabroni (prime creature di primavera), per cui l'impollinazione è limitata. In compenso ci sono le zanzare e le vespe, ma quelle sono la gioia degli uccellini che, essendo una zona fluviale e paludosa, ci circondano in quantità! E' una gioia vedere il primo pettirosso e poi via via gli altri uccelli in quanto vi sono delle riserve naturali vicino. In autunno si vedono in cielo anche le oche selvatiche arrivare nella solita conformazione a V a svernare qui vicino. Il Parco si trova sotto la rotta di questi uccelli ed è capitato che una coppia si sia fermata a riposarsi qui e a bere in alcune vasche che abbiamo messo. 


Il Parco, in questi ultimi quattro anni ha cominciato a prendere forma ed in attesa di essere completato con specie di alberi di questa zona che sono però scomparsi per far posto ai campi agricoli, vogliamo piano piano fare di questo fazzoletto di terra un Parco/Museo con alberi, cespugli e piante erbacee spontanee di questa zona fluviale e paludoso.


Per questa ragione apriamo una raccolta di fondi che servirà soltanto per acquistare dal Vivaio Regionale Veneto le piante che i tecnici esperti ci consiglieranno di piantumare nel Parco. La cifra che vorremmo raggiungere è di 5000 Euro. Le piantine piccole costano da 3 a 5 Euro, poi via via fino a quelle grandi fino a 50 Euro. Comunque le piante più grandi si metteranno alla fine dopo la costruzione della struttura eco-sostenibile che potete vedere più sotto, seguendo il landscaping.   Sarà gradito qualsiasi contributo e potrete venire ad ammirare le piante in autunno quando inizierà la messa a dimora. IBAN IT76 T063 4536 2905 1030 1268 690

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